DIPIÚ STUDIO® è uno studio specializzato nella progettazione di edifici ad alto risparmio energetico e si trova a Porto Viro in provincia di Rovigo, nel cuore del Delta del Po.

+39 0426 321533

info@dipiustudio.com

Corso Risorgimento, 168 - 45014 Porto Viro (RO)

Corso Risorgimento, 168 - 45014 Porto Viro (RO)

Top

Blog

come è fatta una Passivhaus

Cos’è una Passivhaus (Casa passiva)

Cos’è una Passivhaus?

Passivhaus, CasaClima, nZEB, ecc… sono solo alcune delle certificazioni che identificano un tipo di costruzione ad elevato risparmio energetico.

Una Passivhaus (in italiano casa passiva) è una casa che utilizza quasi esclusivamente sistemi passivi per riscaldare e raffrescare il suo interno.

Se per il riscaldamento è quasi sufficiente il solo calore apportato gratuitamente dagli abitanti, dagli elettrodomestici o dall’irraggiamento solare trasmesso dalle aperture, per il raffrescamento è fondamentale proteggere le finestre con schermature mobili e/o fisse. E’ quindi indispensabile orientare correttamente l’abitazione secondo il percorso del sole.

Passivhaus è uno standard di progettazione, nato in Germania ma in rapida diffusione in tutta l’Europa, di edifici superefficienti che non necessitano dei classici impianti per il riscaldamento e il raffrescamento. Tuttavia questi edifici devono mantenere costi di costruzioni simili a quelli degli edifici tradizionali.

certificazione passivhaus

Una normativa europea, poi recepita anche in Italia, stabilisce che dal 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici nZEB (nearly Zero Energy Building) le nostre case dovranno essere costruite in modo da consumare pochissima energia, un consumo di energia quasi zero.

Cambia dunque in gran parte il modo di costruire. Noi già da qualche anno progettiamo e realizziamo edifici che soddisfano questi requisiti.

Dovranno essere utilizzati, in larga misura, sistemi di produzione di energia rinnovabile (es. fotovoltaico, solare termico, biomassa ecc..), ma la vera rivoluzione sarà proprio nel modo di progettare e costruire. Bisognerà quindi sfruttare soluzioni costruttive e tecnologie in grado di limitare il consumo di energia e la produzione di anidride carbonica (CO2), causa principale del surriscaldamento terrestre.

nZEB sarà la classe energetica certificabile secondo la normativa nazionale e verrà attribuita con la sola compilazione dell’APE (attestato di prestazione energetica).

Passivhaus, CasaClima, Minergie, Arca, ecc.. sono invece certificazioni volontarie che vengono rilasciate da enti terzi, e per questo molto più significative e veritiere circa l’effettiva efficienza e qualità costruttiva dell’edificio esaminato.

 

Come si costruisce una casa passiva?

Per ottenere una casa passiva dobbiamo intervenire in fase di progettazione tenendo a mente 6 aree principali.

  1. Orientamento dell’edificio e delle superfici vetrate;
  2. Elevato livello di isolamento termico dell’involucro edilizio;
  3. Infissi altamente performanti;
  4. assenza di ponti termici;
  5. perfetta tenuta all’aria;
  6. ricambio forzato dell’aria controllato;

 

Orientamento dell’edificio e delle superfici vetrate

L’orientamento dell’edificio rispetto al percorso del sole è fondamentale per poter sfruttare al massimo l’energia solare che entrerà dalle finestre e che potrà nella stagione invernale portare un notevole contributo al riscaldamento interno, minimizzando così la necessità di utilizzare altre fonti di energia.

Questa è un’arma a doppio taglio: se nella stagione invernale il ruolo del sole e la grandezza delle finestre sono fondamentali ai fini di un apporto gratuito di riscaldamento, in fase estiva queste ultime dovranno essere schermate con dispositivi mobili esterni (es. veneziane orientabili, tende a rullo, ecc…)  e sistemi fissi (es. sporti di falda, alberi ecc…).

Una Passivhaus è una casa che mantiene facilmente calore al suo interno per cui è fondamentale evitare che d’estate il sole la surriscaldi.

 

Elevato livello di isolamento termico dell’involucro edilizio

L’involucro di una casa è definito da tutte le superfici che delimitano lo spazio riscaldato interno dall’esterno (muri, tetto, pavimenti, ecc..). Per isolare bene l’involucro bisognerà aumentare lo spessore dei materiali isolanti, ma questa “regola” necessita di grande competenza e consapevolezza del progettista in quanto non si tratta solo di aggiungere centimetri, ma di conoscere a fondo le proprietà fisiche, meccaniche e di durabilità dei materiali in relazione alla posizione geografica di dove verrà costruito l’edificio. Questa conoscenza e analisi saranno fondamentali per bilanciare in modo sostenibile l’investimento economico.

 

Infissi altamente performanti

In una casa passiva è importante cercare di ottenere più continuità possibile con il grado di isolamento delle pareti, dei pavimenti e del tetto. Le finestre, giocano un ruolo fondamentale, in  quanto dovranno disperdere pochissimo calore, ma al tempo stesso contribuire al riscaldamento interno.

Un infisso è performante quando tutto il sistema finestra lo è. Non si tratta solo di quanto isola il vetro, ma di quanto isola il telaio e di quanto bene è stato posato.

Un ottimo serramento posato male rimane un ottimo serramento che funziona malissimo.

 

Assenza di ponti termici

Il concetto di ponte termico assume grande importanza soprattutto quando abbiamo a che fare con materiali altamente isolanti.  

Un ponte termico è una parte dell’involucro edilizio dove si crea il maggior scambio di calore tra l’interno e l’esterno. I ponti termici si creano dove c’è innesto tra due pareti, tra parete e solaio, tra parete e finestra, oppure dove sono presenti giunzioni di tra diversi materiali (es. un pilastro in cemento in mezzo alla muratura).

In troppi ancora continuano ad ignorare i ponti termici, ma è importante sapere che sono la causa di formazione di condense e muffe, di aumenti nei costi della bolletta, di riduzione di comfort interno dovuto alla differenza di temperatura tra le superfici circostanti.

I ponti termici in una casa sono come i buchi in un secchio pieno d’acqua: non riuscirai mai a riempirlo fino a quando non ti deciderai a tapparli.

In una casa passiva i ponti termici non esistono e se ne esiste qualcuno è perchè è stato progettato e calcolato per non essere “dannoso”.

 

Perfetta tenuta all’aria

L’involucro ideale deve essere completamente ermetico, e cioè non devono esserci spifferi e  fuoriuscite di aria dall’interno all’esterno.

Questi spifferi sono causa di fughe di calore, scarso isolamento acustico dai rumori esterni, condense di umidità interna e quindi danni strutturali (soprattutto in presenza di strutture in legno).

Esiste un test specifico per segnalare le perdite d’aria dell’edificio, il blower door test che consiste nel creare una differenza di pressione con l’ambiente esterno. Sarà poi possibile tramite alcuni dispositivi individuare le eventuali fughe d’aria.

Per una Passivhaus il superamento del blower door test è obbligatorio.

Ricambio forzato dell’aria controllato.

Realizzando un edificio che non disperde calore e che è ermetico perchè a tenuta all’aria, è indispensabile smaltire l’umidità che gli abitanti producono vivendo al suo interno.

Per fare questo in modo corretto e continuo, garantendo aria fresca e pulita senza disperdere calore ed energia bisogna dotare una Passivhaus di un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC).

Una VMC è una macchina che espelle l’aria viziata e umida recuperandone il solo calore e immette aria nuova dall’esterno filtrandone le impurità.

Contattaci per avere informazioni sul nostro modo di progettare case passive di qualità

 

Contattaci
Nessun commento
Aggiungi un commento
Nome*
Email*
Sito Web